“Tempo” è uscito.
In versione fisica, alla fine dei miei concerti e non certo nei negozi -perchè mica ho il distributore!- e in digitale sulla piattaforma BandCamp.

Qualche dettaglio in più sul progetto?
Di seguito riporto una sintesi che ben racconta l’avventura.
Questo scritto lo si trova all’interno della copertina del raffinato album in finitura opaca.

Un viaggio di 2500 chilometri fino al cuore delle Highlands scozzesi.
Una strada in piena campagna.
Una porta blindata.
Indosso tuta protettiva, stivali e luce frontale.
Percorro un tunnel lungo 250 metri dentro la montagna.
Finalmente il varco tanto atteso: un tubo di 45 centimetri di diametro come unico accesso alla cisterna.
Smonto la fisarmonica in due parti per farla passare.
Mi stendo dentro il tubo e striscio nel Grande Buio.
Freddo, nauseabondo, pregno di olio pesante. Ovunque.
Un immenso serbatoio: 240 metri di lunghezza, 14 di altezza e 9 di larghezza.
Un riverbero lungo un minuto. Eterno, tremendo, fantastico.

Suonare ciò che mai ho suonato e che mai più suonerò, con l’ombra del mio passato,
con la proiezione del mio futuro, in un presente che fluttua nell’oscurità come
un pennello che dipinge quadri sonori mai uditi prima.

Questo album, restituisce in maniera fedele l’acustica nella quale ero immerso
e nessun effetto è stato applicato alle registrazioni.

Il luogo stesso ha deciso e diretto la mia esecuzione.
La fisarmonica fu solo l’innesco per lo strumento più grande che io abbia mai suonato.

 

 

Un’anteprima?
Ad una condizione: che abbiate le cuffie o siate collegati ad un impianto hi-fi!
L’album ritengo sia visionario quanto delicato, e va goduto nelle migliori condizioni possibili.
Questo è un estratto del primo brano o meglio, era una piccola trance che mi ha portato poi a registrare il primo brano.

Infine, per inquadrare definitivamente il “concept” del progetto, rimando al servizio Rai TGR che racconta quello che andrete -se vorrete- ad ascoltare.

Pin It on Pinterest

Privacy Policy Cookie Policy Termini e Condizioni